Piazza Paolo VI a Brescia, forse nota ai più come piazza del Duomo, è uno scrigno magico dove l’estate è molto bello sostare perché anche col caldo più afoso c’è sempre una brezza delicata che accarezza la pelle.
Luogo ricco di arte e di storia, in questo splendido scenario non poteva di certo mancare un locale dove gustare un drink o mangiare qualcosa di buono.
Proprio nell’angolo in fondo alla piazza, in un meraviglioso scorcio che guarda al Duomo Vecchio, esiste un locale dove si possono gustare deliziose prelibatezze e sfiziosi drink, accompagnati da una musica selezionata di sottofondo e da un sorriso del personale.
Piantavigna apre nell’ottobre del 2014, e l’idea mia e di mio fratello Dario era quella di un locale che proponesse qualcosa di diverso, un’alternativa al ristorante classico” dice Mauro Franceschini, uno dei soci “Da sempre affascinato dalla Spagna e dalla sua gastronomia, in occasione di un’esperienza lavorativa a Valencia nel 2011 sono rimasto affascinato dalle tapas: porzioni di piatto più piccole, legate a un concetto di consumazione informale, molto conviviali e adatte sia a un aperitivo che a una cena. Le ho trovate perfette da proporre in chiave italiana e in abbinamento ai cocktails, l’altra nostra passione. Dopo una ricerca e un confronto con chef professionisti, abbiamo scommesso sul Piantavigna come tapas bar e ristorante.
Le ricette delle tapas, come quelle dei piatti, prendono ispirazione soprattutto dalla cucina italiana e spagnola, anche con contaminazioni tra le due. In generale, comunque, ogni viaggio e ogni esperienza entra nei nostri piatti e nei nostri drink. La collaborazione con lo staff della cucina, capitanato dallo chef Emanuele Rinaldi, è quotidiana: la ricerca di prodotti di qualità, a filiera corta e a km 0, coinvolge tutti.
Quando un cliente dice di star bene nel nostro locale, vuol dire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Per noi è il massimo quando veniamo capiti e se la nostra accoglienza, la nostra proposta e il nostro servizio vengono apprezzati.
Mi piacerebbe che sentisse la passione che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro, che capisse la nostra umiltà nel sentire i suggerimenti costruttivi e importanti che ci vengono regalati e che ci considerasse un’alternativa di alta qualità.